Una settimana è andata.
Oh, tosta eh!
In realtà ne avevamo già avuto un mini-assaggio prima di carnevale, ma non eravamo stati a casa così tanto. Lo smart, per me, è una cosa normale, una volta a settimana. Quella volta è una figata, perché ti alzi alle otto invece delle sei, puoi tenere il pigiama finché ti va e fare colazione con calma, coi capelli arruffati e senza trucco. Un giorno, ecco.
Tutti i giorni della settimana è stato alienante.
Ho iniziato a capire perfettamente l’amico Jack
(riferimento altissimo)
e devo ammettere che più volte mi è partita la brocca. Non proprio come lui, per ora, per fortuna.
Silver Lining: almeno lavorando otto ore al giorno il tempo passa. E devo ammettere che in certe situazioni è molto più macchinoso lavorare con un portatile con lo schermino piccolo, soprattutto quando hai tabelle di Excel che coprono 25 o più colonne. Per non parlare di quando c’è un caso urgente, tu sei al telefono, intanto ti chiamano su Skype, ti mandano le mail con scritto “rispondimi è urgente” e hai altre 3 conversazioni aperte e stavi scrivendo una mail in inglese al tuo corrispettivo francese.
Silver Lining: almeno lavorando otto ore al giorno il tempo passa. E devo ammettere che in certe situazioni è molto più macchinoso lavorare con un portatile con lo schermino piccolo, soprattutto quando hai tabelle di Excel che coprono 25 o più colonne. Per non parlare di quando c’è un caso urgente, tu sei al telefono, intanto ti chiamano su Skype, ti mandano le mail con scritto “rispondimi è urgente” e hai altre 3 conversazioni aperte e stavi scrivendo una mail in inglese al tuo corrispettivo francese.
Tutto bene.
Doppio Silver Lining: almeno le emergenze fanno passare il tempo più velocemente.
Il weekend, d’altro canto, ho dovuto inventarmi un po’ la qualunque, ma di sicuro non ci si annoia: ci sono le pulizie da fare, cucinare, impastare, fare dolci, preparare la pizza per la sera, studiare cinese, studiare per la tesi, portare fuori il cane, dividere il cane che insegue il gatto e il gatto che prende a schiaffi il cane, insultare i produttori di Grey’s Anatomy per questa stagione di merda, piangere sull'ennesima puntata strappalacrime di This is us, tradurre Will e Grace… cioè un regolarissimo weekend di quelli in cui non ho nessuna voglia di uscire e passo in casa la maggior parte del tempo, come metà dei weekend dell’anno, insomma.
Che poi, in realtà, negli ultimi due anni mi è anche capitato spesso di passare intere settimane in mutua. L’ultima volta che mi hanno operato, sono stata venti giorni a casa, uscivo solo per andare a fare i controlli o togliere i punti alle Molinette. Quindi si sopravvive benissimo, soprattutto quando non hai tagli sulla pancia che devono guarire e ti impediscono anche solo di passare l’aspirapolvere per passare il tempo!
Certo, questa volta è leggermente diverso.
Ma com’è stata una settimana intera chiusa in casa con un cane di sette mesi che ti dà fastidio a qualsiasi ora del giorno e della notte mangiando calzini, cuscini, tavolini, mobili, libri e librerie; un gatto asociale che alterna momenti di puccio-coccolosità infinita e scatti improvvisi d’ira funesta; e un fidanzato che non ha nulla da fare (ma che se gli chiedi di fare dei lavori in casa, VISTO CHE NON HA NULLA DA FARE TUTTO IL GIORNO, sbuffa e si lamenta come se gli avessi detto che hanno cancellato campionato e coppe… ah già, poverino)?
Eh, dicevamo prima: tosta.
In sintesi, è andata così.
- Abbiamo imparato una nuova routine quotidiana (dove non è incluso il tg!)
Il weekend, d’altro canto, ho dovuto inventarmi un po’ la qualunque, ma di sicuro non ci si annoia: ci sono le pulizie da fare, cucinare, impastare, fare dolci, preparare la pizza per la sera, studiare cinese, studiare per la tesi, portare fuori il cane, dividere il cane che insegue il gatto e il gatto che prende a schiaffi il cane, insultare i produttori di Grey’s Anatomy per questa stagione di merda, piangere sull'ennesima puntata strappalacrime di This is us, tradurre Will e Grace… cioè un regolarissimo weekend di quelli in cui non ho nessuna voglia di uscire e passo in casa la maggior parte del tempo, come metà dei weekend dell’anno, insomma.
Che poi, in realtà, negli ultimi due anni mi è anche capitato spesso di passare intere settimane in mutua. L’ultima volta che mi hanno operato, sono stata venti giorni a casa, uscivo solo per andare a fare i controlli o togliere i punti alle Molinette. Quindi si sopravvive benissimo, soprattutto quando non hai tagli sulla pancia che devono guarire e ti impediscono anche solo di passare l’aspirapolvere per passare il tempo!
Certo, questa volta è leggermente diverso.
Ma com’è stata una settimana intera chiusa in casa con un cane di sette mesi che ti dà fastidio a qualsiasi ora del giorno e della notte mangiando calzini, cuscini, tavolini, mobili, libri e librerie; un gatto asociale che alterna momenti di puccio-coccolosità infinita e scatti improvvisi d’ira funesta; e un fidanzato che non ha nulla da fare (ma che se gli chiedi di fare dei lavori in casa, VISTO CHE NON HA NULLA DA FARE TUTTO IL GIORNO, sbuffa e si lamenta come se gli avessi detto che hanno cancellato campionato e coppe… ah già, poverino)?
Eh, dicevamo prima: tosta.
In sintesi, è andata così.
- Abbiamo imparato una nuova routine quotidiana (dove non è incluso il tg!)
- L’unico giorno in cui abbiamo provato a fare una passeggiata per la strada di Bosconero, dopo aver staccato il pc la sera, pensando “tanto non ci sarà nessuno”, abbiamo incontrato decine di persone, cani, famiglie, bambini, solo non si vedono i due liocorni.
- In una sola settimana ho comprato tanto di quel ciarpame (vestiti, una lampada, degli aggeggi per chiudere i panzerotti, libri, due poster, e anche una coppetta in plastica per fare pipì in piedi come gli uomini ai concerti) da qualsiasi parte dell’internet: Aliexpress, Wish, Amazon, e altri siti dubbi che mi sono apparsi su Instagram e saranno sicuramente una truffa. Ho salutato con un grande sorriso riconoscente ogni fattorino di Amazon che mi lasciava gli acquisti, che avessero la mascherina o meno, e poi sono sempre corsa a casa a lavarmi le mani tre volte e darmi fuoco con l’Amuchina, perché la prudenza non è mai troppa.
- Ho scaricato l’app della vita che mi permette di fare karaoke ignorantissimo. E due giorni dopo, una signora dei piani sopra il mio, mi ha fermato mentre portavo fuori il cane per farci notare che sbattiamo il portone di casa un po' troppo violentemente e giustamente diamo fastidio, anche di pomeriggio. Secondo me, il sottotesto era: “e smettila anche di cantare alle due di pomeriggio in pausa pranzo che sei terribile”. Carriera stroncata.
- Abbiamo diligentemente redatto il menù di pranzi e cene delle prossime tre settimane e abbiamo raggruppato (quasi)tutto in un’unica spesa. E visto che poteva andare una sola persona, secondo voi, rischiavo il contagio in prima persona, ma almeno ero certa di tutto quello che sarebbe arrivato a casa, o mandavo Luca? Ecco, ci siamo capiti. Che esperienza traumatica. Per fortuna non devo più uscire per le prossime settimane.
- Ho in programma di passare i miei week-end cucinando cose che non ho tempo di fare durante il resto dell’anno, tipo la pasta fresca fatta in casa, o i ravioli fatti in casa, o qualsiasi cosa che normalmente non farei perché devo passare tutto il weekend a pulire sto campo-rom di casa e non ho tempo di fare altro. Per questo weekend ho preso due vaschette di mirtilli, suggerimenti per dolci? (obvi, se avete ricette della nonna sulla pasta in casa, io le accolgo a braccia aperte e a un metro di distanza)
- Lavorando da casa, risparmio tantissimo tempo tra andare-tornare dal lavoro, quindi ottimizzo quel tempo studiando tantissimo. Tra gli acquisti pazzi, ci sono anche stati due libri in cinese, con tanto di audiolibri, visto che mi hanno stoppato il corso. Sappiamo già come finirà: mi annulleranno l’esame, e mi laureerò nel duemilamai. Hurrààà.
(qui sotto: me, meno le sigarette, più le caramelle gommose)
- Il mio nuovo obiettivo da qua alla fine della quarantena è vincere il “Play with us” di M2o. VOGLIO QUELLE CACCHIO DI MAGLIETTE/ADESIVI/TUTTECOSEDIALBERTINO. Nel frattempo, penso che prenderò una denuncia per stalking, sto esagerando coi vocali molesti ad Albertino.
- Non concepisco come possiamo passare tutto un mese se “C’è posta per te” sta per finire. No, dico, come minimo ci meritiamo un po’ di lacrime e sofferenza per altri sabati, o no?
- Oltre ad esaurire i miei soldi con lo shopping online sconsiderato, il mio cuoricino tenero si fa impietosire da tutte le raccolte fondi che stanno spuntando in questo periodo. E visto che quella dei Ferragnez ha già raccolto più soldi di quanti ce ne vorrebbero per estinguere il debito pubblico italiano, e che la raccolta fondi di Zaza non la condivido a priori (come se in Basilicata abitasse davvero qualcuno! scherzopercarità, prima che esca l’analfabeta di turno), vi lascio un paio di link ai quali ho donato io:
https://www.gofundme.com/f/coronavirus-riprendiamo-fiato
https://www.fondazionericercamolinette.it/campagne/insieme_in_prima_linea_emergenzacoronavirus/
- Oggi dovevamo festeggiare il compleanno di mio fratello (in ritardo); non vedo una nonna da tre settimane e l’altra nonna da una settimana, idem la mamma, si salva solo mio padre che, anche nei momenti di quarantena, viene a casa a sistemare le cose che rompo. Cuore di papi.
Ed è davvero un sacco triste non passare almeno la domenica tutti insieme, come facciamo quasi sempre. Abbiamo rimediato con un'ignorantissima video chiamata a 4, ma non è la stessa cosa!
Non parliamo proprio di fratello, che è stato obbligato ad andare nelle zone rosse a lavorare, ma rosse, così rosse che se lo incontrasse Lenin gli darebbe una tessera del partito e un bacio in fronte.
Non sono una persona iperattiva, che esce ogni sera a cena fuori, che deve fare aperitivo in centro da giovedì a domenica (sono passati i tempi della baldoria Londinese), che va al cinema una sera sì e una no o che fa la carta musei per uscire ogni domenica pomeriggio.
No, ecco, proprio no.
Anzi.
Io sono quella esperta di serie tv, che sta comodamente sul divano a guardare Sua Altezza Reale Maria da Mediaset il sabato sera, che compra quintali di libri e che preferisce passare la domenica a rilassarsi a casa o studiando o mangiando (se non gioca il Toro, quanto mi manca!).
Quindi da un lato fatico a capire quegli psicopatici che per forza di cose devono avere una vita sociale anche quando un Decreto di impone di stare fermo a casa, però sono conscia del fatto che esistano anche loro e che insieme bilanciamo il mondo. Siamo lo yin e lo yang della movida.
Dall’altro però, ammetto che la sera, quando porto fuori la bestiolina verso le sei, che c’è ancora il sole e il tempo è mite, mi verrebbe proprio voglia di uscire, sia per fare due passi sia per sorseggiare un Negroni all’aperto.
E quindi che si fa?
Niente, si fa una bella spesa degna di un bar di Piazza Vittorio e con il set per preparare cocktail appena comprato (Amazon ti amo) ci si arrangia e si improvvisano aperitivi in balcone.
E poi, una piccola considerazione.
Ho visto tantissimi post che recitano più o meno “Dopo questa quarantena, i reparti di maternità saranno pieni”. Ecco, io volevo chiarire una cosa.
NO.
ENNE O.
Cioè, oddio, se voi riuscite a passare 24 ore su 24 con la vostra dolce metà, senza litigare mai, discutere su chi fa cosa, senza avere del tempo per te stesso, senza stare da soli a casa, ad infastidirti perché lui doveva lavare i piatti ma li lascia lì tutto il giorno o perché fa la lavatrice e poi lascia la roba dentro tutta la notte senza stenderla, o perché discutete su cui dei due deve preparare la cena perché tu stai studiando ma lui sta facendo workout nell’altra stanza e nessuno si è accorto che sono le otto e bisogna ancora preparare cena (oh, io sono piemontese) o chiedersi perché il cane faccia tanto casino e finire con “ma non hai dato da mangiare al cane? – No, tu? – No – OHCAZZO”, invidio la vostra pace zen, o la vostra casa molto grande dove ognuno ha un intero piano per sé. Io ormai ho consumato Skyscanner, tante sono le volte che ho cercato voli Milano-Katmandu per andare in un monastero in Nepal e stare in pace per due settimane, e non abbiamo ancora figli!
Poteva andare peggio.
Come? Beh, potrei essere una 17enne chiusa in casa con i genitori. Vi assicuro che nel 2007 non era così divertente stare a casa. Soprattutto quando sei un’adolescente isterica. E litighi con i tuoi genitori tutti i giorni. E hai un solo divano con la tv in casa. E non hai ancora scoperto lo streaming. E il tuo computer (fisso) crasha di continuo perché non è abbastanza potente da sopportare che giochi 14 ore a The Sims. Visto? Poteva andare molto, molto peggio! Unica gioia? Msn <3
No dai, scherzi a parte, questa situazione tirerà sicuramente fuori molti aspetti positivi.
Primo tra tutti, re-imparare a convivere con noi stessi e con le persone che abitano con noi (fidanzati, mariti, mogli, fratelli, genitori, figli). Perché sono tutti bravi a dire “eh ma anche in vacanza state 24 ore su 24 insieme”. Eh, grazie al cazzo. IN VACANZA. Il quotidiano è diverso, difficile, a volte pieno di risate e cibo, altre noioso e litigioso. Ma sono sicura che ci farà solo bene.
E poi, parlando di cose positive, ma quanto sono belli i teli appesi sui balconi con gli arcobaleni e gli hashtag #andràtuttobene? Mi infondono una fiducia nell’umanità che non vi dico.
O le iniziative dei più giovani che si propongono di portare spese e medicinali a domicilio agli anziani?
O i flash mob musicali dai balconi? E il flash mob del sabato mattina con gli applausi per tutto il personale sanitario, infermieri, medici, oss, ecc?
E le file? Gente educata, che mantiene il metro di distanza e non prova nemmeno per scherzo a superarti. Cioè, ma siamo a Londra o in Italia? Che giuoia, raga!
E quant’è bello non sentire più il porco che inveisce contro gli immigrati? Madò, non lo vedo più nelle prime pagine da settimane.
Ma soprattutto, quant'è bello che abbiano stoppato il campionato e il Toro non perda più ogni domenica, né sia andato in serie B? Guardate, cari amici della Lega Italiana, per me possiamo anche chiuderla qui e riparlarne a settembre, e amici come prima.
(credit per la foto: casual_granata_torino @Instagram)
Mancano due settimane.
La dispensa è piena.
Il frigo pure.
L’alcol c’è (sia quello rosa per pulire, sia quello da bere).
Rimane il dubbio “Cosa ne sarà di Pasqua? Pioverà a pasquetta?” e poi “Ci conviene scendere a Napoli per Pasqua, visto che abbiamo già preso i biglietti o facciamo che spostare tutto e riparlarne ad agosto/settembre?”
E poi, oh, a maggio pochi cazzi, io vorrei festeggiare il compleanno.
Quindi statebboni,
chiusi in casa, e fate come noi:
mangiate
mangiate
bevete tanto alcol
sfondatevi di caramelle di gomma
e si accettano scambi interculturali su serie tv da vedere (tipo sto per iniziare giusto ora la serie tratta dal libro che mi è piaciuto di più nel 2019, The Ousider, e le aspettative sono altissime!)
o nuovi librini da acquistare, rigorosamente su Amazon (anche se Casa di Foglie mi guarda trepidante dalla libreria sussurrandomi “dì, è la mia volta?”).
Buona quarantena!
Buona quarantena!